Shakespeare [Shakespeare]; Otello; Atto V, Scena II; Otello soffoca Desdemona |
Nella letteratura e nelle opere di finzione esiste il cliché dell'omicidio col cuscino, che ritrae il soffocamento come rapido e sicuro, il personaggio spinge un cuscino sul viso di qualcuno che si affatica per qualche secondo, si contorce per qualche secondo di più e poi muore. Una volta morti, sono morti per davvero, senza possibilità di risveglio.
Mentre c'è una giustificazione per questo (i personaggi uccisi dal cuscino sono spesso indeboliti, malati o feriti), questo cliché impiega una considerevole licenza artistica. Un cuscino ordinario è piuttosto poroso e permette all'aria di passare, quindi anche se fosse premuto il più possibile contro il naso e la bocca della vittima ucciderebbe molto più lentamente rispetto ad altri metodi che tagliano la fornitura d'aria della vittima.
Questo cliché è noto come Vorpal Pillow visto che 'Vorpal' è un aggettivo che ha origine nel poema "Jabberwocky" di Lewis Carroll in Alice attraverso lo specchio. A causa della sua descrizione, generalmente si concorda che si tratta di danni da taglio che recidono un arto o una testa; tuttavia, può essere allungato per indicare qualsiasi forma di arma che possa eventualmente uccidere in un colpo, considerando che la parola stessa è una "parola senza senso" creata da Carroll. Nonostante la sua popolarità e la sua storia, sfugge ancora a un dizionario normale.
[SPOILER]
Nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (1996) di George R. R. Martin, Daenerys Targaryen pone fine alla sofferenza di suo marito Khal Drogo, che è in stato vegetativo, in questo modo:
Nella tenda, Daenerys trovò un cuscino di seta delicata pieno di piume. Lo tenne stretto contro il seno e raggiunse nuovamente Drogo, il suo sole-e-stelle.
"Voltati indietro, e sarai perduta." Ogni passo era una sofferenza. Voleva solamente dormire. Dormire e non sognare.
Si inginocchiò, baciò Drogo sulle labbra, poi gli premette il cuscino sul volto.
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